Cappella della Madonna delle Grazie
CAPPELLA MARIMPIETRO
Autore Silvestro dell’Aquila e collaboratori
Titolo Madonna delle Grazie
Data fine XV secolo
Tecnica e materia terracotta policroma
Il gruppo in terracotta policroma è legato alle opere della bottega di Silvestro dell’Aquila per la dolcezza, la sottigliezza e l’eleganza della Vergine, il Bambino benedicente rivelerebbe la partecipazione di collaboratori. Un altro tratto dell’arte di Silvestro è il panneggio aplomb modellato mediante uno sviluppo di linee continue, larghe e piatte, che dona rilievo alla Madonna. La fibbia lavorata come una testa alata di cherubino rimanda alle soluzioni adottate nella cerchia del Verrocchio a Firenze ove Silvestro si formò. Potrebbe trattarsi dell’opera commissionata a Silvestro da Vannuccia della Genca nel 1494.
Autore Scuola di Pompeo Cesura
Titolo Crocifissione di Cristo
Data seconda metà XVI secolo
Tecnica e materia olio su tela
Il dipinto è riconducibile alla scuola di Pompeo Cesura per il grande ricciolo del perizoma di Cristo che si libra nell’aria, ma l’invenzione iconografica è da rintracciarsi in un’incisione eseguita da Giuseppe Porta nel 1556, poi riproposta anche da Nicolas Béatrizet. L’evento drammatico è intensificato dalla cupa atmosfera e dalla fredda gamma cromatica che connota i numerosi personaggi che popolano la quinta rocciosa.
Autore Mariano Cefis
Titolo Beato Vincenzo dell’Aquila
Data 1788
Tecnica e materia olio su tela
La tela fu dipinta nel 1788 dal pittore napoletano Mariano Cefis verosimilmente per celebrare la beatificazione del frate aquilano avvenuta l’anno precedente. Si tratta di una copia della tavola eseguita da Saturnino Gatti agli inizi del XVI secolo e conservata nel convento di San Giuliano all’Aquila. Cefis aggiorna quell’effigie al gusto dei tempi inserendo il Beato in un ovale, introduce più elementi nella scena notturna improvvisamente spezzata da un bagliore di luce che si riverbera nell’aureola raggiata del frate.